Di straordinario rilievo artistico, nel Museo Campano di Capua, la collezione delle “Matres”, statue in tufo ritrovate
nel santuario in località “Petrara” e risalenti a un arco temporale che corre dal VI al II secolo d.C. Si tratta di ex voto raffiguranti
donne con bambini in braccio, offerti alla dea “Mater Matuta”, divinità dell’aurora, protettrice della fertilità e delle partorienti.
Nello stesso Museo Campano si osserva una scultura raffigurante una donna seduta su trono ritenuta l’effige della dea venerata
nel santuario (V-IV sec. a. C.) che reca sul palmo della mano sinistra una melagrana, simbolo di fertilità per i suoi
molti chicchi,su quello della mano destra una colomba; il busto ampio e robusto è coperto da una tunica molto aderente
cinta alla vita da un laccio annodato sul davanti. La storia del culto è raccontata anche da molte iscrizioni in lingua osca
che fanno riferimento a sacrifici collegati sia alle nascite e alle morti.
Esemplari di Matres sono presenti anche al Museo Archeologico dell'Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere.